Info
- Popolazione
- 39.578.828
- Crescita demografica
- 2,38 %
- PIL
- 95.584.380.032,00 USD
- PIL pro capite
- 2.415,00 USD
La Cooperazione Italiana nel Paese
Nelle linee di programmazione e indirizzo Il Sudan è indicato come Paese prioritario per l’Italia che vi opera con l’obiettivo di combattere la povertà e migliorare le condizioni socio-sanitarie della popolazione. Le iniziative di cooperazione in corso ammontano a circa 100 milioni di Euro.
Secondo i risultati della “Sudan Household Survey 2014-15”, 1 sudanese su 3 vive al di sotto della soglia di povertà, e in termini assoluti, circa 1 persona povera su 4 vive a Khartoum, nello Stato di Kassala e nel Red Sea, aree di storica concentrazione della nostra cooperazione insieme allo Stato di Gedaref.
Con le iniziative approvate nel 2016 e ancor più nel 2017, Khartoum, El Gezira e Blue Nile sono diventati parte, seppur in misura minore, delle priorità geografiche del nostro intervento, anche in considerazione dei crescenti flussi migratori che hanno come rotta di transito il Sudan. La capitale, Khartoum, e le sue periferie presentano notevoli sacche di povertà determinate da due fenomeni: il consistente flusso di passaggio dei migranti e l’inurbamento causato sia dalla grave congiuntura economica che da cambiamenti climatici.
La malnutrizione è una delle principali problematiche che il Paese affronta in ambito sanitario e per la quale nel 2017, l’Italia è stata nominata “Convener Donor” dell’iniziativa “Scaling-Up Nutrition” (SUN). I dati disponibili mostrano che il 38% della popolazione soffre di “malnutrizione cronica” e il 16% di “malnutrizione acuta”; ciò si traduce in 2,2 milioni di bambini malnutriti sotto i cinque anni, una delle più alte incidenze al mondo.
Tra i settori trasversali, l’Agenzia interviene a sostegno dell’inclusione sociale, con particolare attenzione agli aspetti di genere e al rafforzamento delle opportunità per le donne. Dal 2016, inoltre, sempre maggior considerazione è stata data al tema delle migrazioni: solo nel 2017 il Paese ha accolto circa 450.000 sud sudanesi negli Stati del Darfur, Sud Kordofan e Khartoum, con l’acuirsi del conflitto in Sud Sudan.
In ambito di cooperazione delegata, l’AICS Khartoum è stata nominata “verifier” per il coordinamento e la gestione dei programmi nei settori della sanità e WASH nella Regione Orientale del Sudan. Si tratta nello specifico di 2 milioni di Euro per la realizzazione di un programma WASH nell’ambito del Regional Development and Protection Programme per il Corno d’Africa e di 12 Milioni di Euro per l’iniziativa dal titolo “Strengthening resilience for refugees, IDPs and host communities in Eastern Sudan”, nel quadro Trust Fund Europeo, allineato con il piano d’azione della Valletta per la lotta alle cause della migrazione (2016).
La cooperazione italiana in Sudan non dispone di strumenti finanziari quali i crediti d’aiuto e il supporto al bilancio, pertanto, gli unici canali sono il bilaterale (in gestione diretta), il multilaterale e gli affidamenti alle università italiane. Il quadro degli interventi è ulteriormente gravato da procedure di accreditamento delle OSC complesse e lunghe, che si trasformano in forme di controllo prolungato, tanto da scoraggiarne spesso il loro accesso al Paese. Le poche OSC italiane presenti (Emergency, AISPO, OVCI, COOPI, OXFAM), dovendo rinnovare annualmente le loro registrazioni, hanno difficoltà a programmare le loro operazioni e ad assicurare la loro presenza sul lungo periodo.
Documento strategico di sviluppo nel paese
Considerando il particolare equilibrio politico dei paesi membri dell’Unione Europea con il Sudan, l’AICS lavora in assenza di un Accordo Quadro di cooperazione.
Sostegno alla politica nazionale 2017-2030
National Health Strategy Plan 2012-2016 & 2017-2021
La strategia italiana e settori di intervento
La strategia dell’AICS in Sudan si sviluppa attorno a due pilastri fondamentali:
- decise sinergie tra programmi di sviluppo con le iniziative umanitarie e di emergenza;
- il crescente impegno finanziario nel settore dello sviluppo orientato al miglioramento della qualità e dell’accesso ai servizi pubblici (sanità e educazione), il potenziamento della resilienza e la riduzione della povertà, lo sviluppo sociale e la protezione dei diritti umani (inclusione sociale e protezione, rafforzamento dei diritti di minori, donne e persone con disabilità).
L’AICS è uno dei maggiori donatori del settore sanitario in Sudan con interventi in forma bilaterale e multilaterale, iniziative di cooperazione delegata e i progetti affidati alle Università di Chieti/Pescara e Sassari nel settore ospedaliero. Le attività dei programmi interessano tre ambiti fondamentali:
- Il rafforzamento dei sistemi istituzionali di gestione e coordinamento del servizio sanitario federale e statale, attraverso la partecipazione ai comitati deputati allo sviluppo delle politiche e delle scelte strategiche e programmatiche.
- Il miglioramento della qualità dei servizi primari (Primary Health Care: promozione, prevenzione, cura).
- L’accesso universale alle cure (con particolare attenzione all’inclusione di gruppi vulnerabili e marginalizzati tra cui le donne, i migranti e i rifugiati).
L’AICS svolge un’azione rilevante nella lotta alla malnutrizione con un approccio integrato e trasversale ai settori di sanità, genere, WASH e agricoltura, ambiti imprescindibili nel concorrere alla mitigazione di questo problema. L’Agenzia punta, da un lato, alla prevenzione, e al contempo contribuisce al trattamento dei pazienti malnutriti. L’AICS inoltre favorisce interventi che garantiscano l’accesso all’acqua e ai servizi igienici di base nelle scuole e nelle strutture sanitarie (degli stati di Kassala, Gedaref e Red Sea), e che favoriscano cambiamenti comportamentali volti a una sana alimentazione. Inoltre una componente di “nutrizione” è parte delle iniziative di genere e di poverty alleviation, considerando il ruolo chiave delle donne per la sicurezza alimentare delle famiglie.
L’AICS sostiene le istituzioni sudanesi affichè il tema della nutrizione abbia centralità nell’agenda politica del paese e svolge un ruolo attivo come Donor Convener dello Scaling Up Nutrition (SUN): il movimento globale che unisce persone, governi, società civile, Nazioni Unite, donatori, aziende e ricercatori per promuovere interventi specifici sulla malnutrizione.
Il Sudan è al centro della rotta migratoria dell'Africa orientale, verso il nord dell’Africa e l'Europa. Si stima che circa 3,3 milioni di persone siano sfollati interni (IDPs) e oltre 965,000 i rifugiati e i richiedenti asilo (ECHO-OCHA 2017). AICS agisce sul settore migrazioni attraverso diversi canali di finanziamento: multilaterale, emergenza, ONG promosse e i progetti della cooperazione delegata. È comunque sul multilaterale che l’agenzia impiega la maggior parte dei fondi per progetti che interessano questo settore in collaborazione con IOM, UNHCR e UNOPS. In particolare, le iniziative con IOM sono volte a incrementare le capacità delle autorità governative nella gestione delle migrazioni e a regolare i flussi migratori illegali nel rispetto dei diritti umani. Le iniziative UNHCR e IOM assicurano un miglioramento dell’approvvigionamento idrico e dei servizi sanitari e igienici nei campi profughi e negli insediamenti urbani/rurali out-of-camp, con particolare attenzione al supporto delle comunità ospitanti.
In ambito di genere, AICS partecipa al dialogo con le controparti nazionali, in particolare il Ministry of Security and Social Development (MSSD), con l’obiettivo di influire sulle politiche nazionali di settore, e allo stesso tempo, a livello comunitario, promuove il ruolo delle associazioni femminili come motore di sviluppo e di empowerment delle donne. L’emancipazione economica, altro obiettivo dei nostri programmi, si basa sulla formazione professionale e sull’avviamento di esperienze di micro-imprenditoria femminile, anche promosse attraverso un sistema di fondi di credito a rotazione gestiti dalle associazioni medesime.
La cooperazione italiana lavora inoltre sulla tutela dei diritti di salute sessuale e riproduttiva, attraverso la creazione di spazi in cui le donne abbiano accesso a informazioni di qualità fornite da personale formato in materia di comunicazione su genere e salute riproduttiva.
L’Italia, a fianco del Ministry of Security and Social Development, si propone di promuovere l’inclusione sociale e tutelare i diritti di minori a rischio e persone con disabilità, sostenendo lo sviluppo del capitale umano di tali fasce, promuovendo l’equo accesso a beni e servizi e accrescendo la loro resilienza. Per incidere sul processo di inclusione sociale e sul rafforzamento socio-economico di tali gruppi, L’AICS agisce su tre diversi livellli: (i) capacity building istituzionale volto allo sviluppo di politiche sociali in linea con gli standard internazionali; (ii) l’abbattimento delle barriere socio-ambientali, promuovendo modelli educativi, formativi e professionali inclusivi; (iii) la promozione dei diritti e campagne di advocacy volte a contrastare lo stigma sociale.
L’AICS in Sudan lavora, inoltre, nell’ambito dello sviluppo economico rurale con attività che hanno l’obiettivo di raffinare le tecniche produttive, favorire la produzione di colture ricche di nutrienti, migliorando così lo stato nutrizionale delle popolazioni beneficiarie, e di fornire mezzi di sostentamento alternativi, per esempio la creazione di micro-imprese non solo prettamente agricole.
Infine l’AICS risponde alle emergenze umanitarie dovute principalmente all’assenza di adeguati servizi sanitari e a calamità ambientali (siccità) negli Stati dell’est del Sudan con interventi in gestione diretta, affidati a ONG e a organismi internazionali. Si tratta di iniziative che forniscono servizi di base (accesso all’acqua potabile, distribuzione di beni alimentari e materiali di consumo) e aiutano a prevenire, controllare e trattare la malnutrizione acuta e moderata nei bambini sotto i cinque anni di vita, nelle donne in gravidanza e nelle giovani madri in allattamento. É stato inoltre avviato un programma volto a fornire assistenza nel settore della nutrizione e WASH nelle aree più interessate dai fenomeni migratori e che presentano ciclicamente un’emergenza di Acute Water Diarrhea (AWD) con casi conclamati di colera.
Allineamento con la strategia del Governo locale e armonizzazione con gli interventi della comunità dei donatori
La Cooperazione Italiana in Sudan svolge un’azione di sostegno alla popolazione sudanese, attraverso la realizzazione di iniziative di lotta alla povertà e di miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e formativo-educative delle popolazioni in linea con le priorità del Paese, con i piani di sviluppo dello stesso e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenbile. In tale contesto, è stata costantemente ricercata la collaborazione con il Governo nazionale, adottando tutte le forme di coordinamento applicabili nel quadro dei Principi sugli Stati fragili e delle dichiarazioni di Accra, Parigi e Busan. Tuttavia il Sudan, non avendo ancora approvato in via definitiva il Poverty Reduction Strategy Paper (PRSP), non può accedere alle forme di assistenza previste dall’iniziativa HIPC per la cancellazione del debito.
La debolezza delle istituzioni locali e la conseguente carenza di meccanismi condivisi con il Governo (ad es. in termini di obiettivi specifici da perseguire e di un sistema di verifica dei risultati raggiunti), non favorisce la rapidità di esecuzione delle iniziative. Quest’ultima potrebbe essere migliorata attraverso la sottoscrizione, quando ve ne saranno le condizioni, di uno specifico Accordo Tecnico di cooperazione allo sviluppo bilaterale.
Dal momento che non è stata ancora completata l’elaborazione del Poverty Reduction Strategy Paper, le forme di coordinamento tra i donatori operanti in Sudan sono prevalentemente di carattere “politico” o settoriali. Tra le prime, si segnala il monitoraggio relativo all’applicazione del Comprehensive Peace Agreement in particolare per quanto riguarda la componente umanitaria dello stesso; ed inoltre:
- l’UN-Donors Group si riunisce mensilmente ed è presieduto dall’Humanitarian Coordinator, dai rappresentanti delle maggiori agenzie delle Nazioni Unite, dai Capi Missione e dai Direttori degli uffici di cooperazione;
- L’Humanitarian Forum è indetto, sempre su base mensile, dall’Office for the Coordination of Humanitarian Aid e vi partecipano anche le ONG;
- L’Informal Humanitarian Donors Group è invece un gruppo esclusivo per i donatori e riguarda soprattutto le emergenze;
- L’High Level Committee, costituito da parti governative, quali i principali ministeri, da ONG, donatori e NU, è previsto dal Joint Communiqué for Darfur, che ha il compito di verificare l’applicazione dell’accordo firmato dalle Nazioni Unite e dal Governo per assicurare la funzionalità dell’aiuto umanitario in quella zona.
Piuttosto modesto è invece il coordinamento tecnico sulle tematiche dello sviluppo, spesso limitato ad ambiti settoriali (ad es. esiste un coordinamento per lo sviluppo del settore educativo, nell’ambito di un programma denominato IBES). L’incontro mensile tra i Direttori degli uffici di cooperazione dei Paesi europei ha un carattere prevalentemente informativo, vista anche l’impossibilità di applicare le norme sulla divisione del lavoro dal momento che il Sudan non ha firmato la convenzione di Cotonou.
Obiettivi e risultati attesi
- Migliorare la governance e rafforzare le capacità organizzative e gestionali del sistema sanitario pubblico.
- Garantire l’accesso ai servizi sanitari e contribuire all’espansione della copertura sanitaria universale.
- Migliorare i sistemi sanitari di base e la formazione del personale sanitario.
- Sostenere la ricerca scientifica, la promozione di una cultura della salute e della prevenzione.
- Rafforzare i sistemi di controllo (anche epidemiologico), di monitoraggio e supervisione (controllo di qualità dei laboratori, diagnostica per immagini – telemedicina).
- Sostenere gli interventi di agro-business gestiti dalle associazioni femminili, per l’empowerment femminile e il miglioramento della sicurezza alimentare delle famiglie.
- Promuovere l’inclusione sociale e tutelare i diritti di minori a rischio e di persone con disabilità.
- Migliorare le tecniche agricole, la produzione di colture ricche di nutrienti e fornire mezzi di sostentamento alternativi attraverso la formazione specifica e lo sviluppo di microimprese.
- Contribuire a ridurre l’impatto del fenomeno migratorio sulle condizioni di vita delle comunità ospitanti.
- Accrescere la resilienza delle comunità migranti e favorirne un’integrazione pacifica nel territorio.
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24 Mostra la lista dei progetti
I progetti AICS nel mondo
€ 4.290.074
Totale delle risorse impegnate
€ 4.459.932
Totale delle risorse utilizzate
Per cosa vengono utilizzati?
Il settore di intervento si riferisce al settore cui il progetto contribuisce, piuttosto che al mezzo utilizzato per fornire l’aiuto. Per esempio, un progetto di formazione nel campo dell’agricoltura è notificato nel settore agricoltura e non in quello dell’istruzione. leggi tutto chiudi
Emergenza | 2.258.518 |
Salute, salute riproduttiva e politiche per la popolazione | 1.746.954 |
Istruzione e formazione | 354.810 |
Multisettore | 90.013 |
Agricoltura, silvicoltura, pesca e assistenza alimentare | 9.637 |
Con quali strumenti?
Identifica le modalità usate per implementare gli aiuti. Classifica il trasferimenti di fondi dal donatore al primo ricevente (es. dall’Aics ad una al governo locale o ad una organizzazione multilaterale). leggi tutto chiudi